un’impressione
Vi devo raccontare questa cosa.
Disegno. Disegno tutti i giorni.
Lo faccio nel laboratorio del nostro albergo. Alcuni ospiti lo chiamano atelier ma per me è un laboratorio. C’è chi viene a sbirciare cosa sto facendo, oppure quando il laboratorio si trasforma in un ristorantino, c’è chi viene a cenarci.
Siamo tutti impegnati con le nostre vite, a fare le nostre cose, a preoccuparci dei nostri problemi e spesso non ci rendiamo conto che ogni volta che parliamo con qualcuno, lasciamo un’impressione nella loro mente. Questa può essere negativa (crescendo sto imparando che non si può piacere a tutti ma va bene lo stesso e che cercare di piacere a tutti ci fa fare soltanto più fatica). Ma come si può lasciare un’idea negativa, senza accorgercene, la si può lasciare anche positiva.
Ed è qui che vi racconto questo aneddoto.
L’anno scorso, in questo periodo, ha soggiornato da noi una famiglia finlandese. Gente fantastica, rispettosa delle persone attorno a loro, nemmeno sapevamo di averli come ospiti.
In questo gruppetto c’erano anche dei bambini, tra cui una bimba di circa dieci anni. Non ricordo che mi abbia visto pitturare, nemmeno che mi avesse sentito parlare del fatto che pitturo.
E’ qui che penso a quante volte lasciamo un’impressione che nemmeno ci accorgiamo di lasciare.
Bene, quest’anno questa bambina è tornata e mi ha portato una cosa. Anzi, due per l’esattezza.
L’anno scorso, una volta rientrata nella terra dai mille laghi, ha chiesto a suo padre di prenderle dei pennelli, dei colori e dei piccoli pannelli telati.
Stamattina, dopo quasi un anno, mi ha regalato le sue prime due tele, firmate e datate.
Che posso dire… Non avevo la minima idea di aver suscitato qualcosa in una personcina così silenziosa e discreta. E la cosa che mi ha fatto scendere una mezza lacrimuccia è stata il fatto che mi ha fatto un regalo così bello! Mi ha regalato un pezzetto di se, della sua creatività e del suo modo di vedere il mondo.
La bellezza. La bellezza di queste tele…